STEFANO COMAZZI E LE GRANDI EMOZIONI

Stefano Comazzi è il coach della Fiat Torino che rappresenta la continuità nel nuovo corso storico della Società. C’era nelle “minors”, così nelle promozioni nel basket che conta, ancora nell’anno della salita in serie A ed in quello della salvezza alla conclusione della prima stagione nella massima serie. Ora ha condotto a fianco di Paolo Galbiati la Fiat Torino Auxilium alla prima storica vittoria tra le grandi, quella della Coppa Italia. Cosa rimane alcuni giorni dopo, del grande successo?: “Direi che tutto è ancora molto fresco – esordisce – perché le emozioni sono vivissime rese ancora più tali dai nostri tifosi. L’accoglienza che ci hanno riservato l’altro giorno alla stazione di Porta Susa è qualcosa che mi e ci porteremo sempre nel cuore. Ci siamo ulteriormente resi conto di aver fatto qualcosa di grande, non comune”. E in un momento nel quale non era così facile salire in vetta?: “A volte partire da outsider aiuta, anche se poi devi conquistarti sul campo i risultati. Noi l’abbiamo fatto sfruttando l’occasione”. Cosa avete cercato di dare alla squadra per operare la svolta?: “Fiducia e semplicità. Soprattutto la seconda – scusate il gioco di parole – non è facile da ottenere. Tornare a passarci la palla ed eseguire bene le cose che sapevamo di essere in grado di mettere in campo. In questo percorso è stato molto importante essere arrivati a Firenze freschi del successo in campionato contro Pesaro. Determinante proprio per incrementare la fiducia e tornare a pensare di essere in grado di vincere”. Ora, dopo la meritata pausa, ci si rituffa in campionato. Con quali obiettivi?: “Quello di raggiungere i playoff e farlo conquistando la miglior posizione possibile in griglia. Saranno 11 sfide da affrontare tutte con lo stesso atteggiamento avuto a Firenze, come 11 finali. Tutto ciò consapevoli del fatto che le nostre avversarie metteranno sul campo quel qualcosa in più che deriverà dal fatto di affrontare la squadra che ha vinto la Coppa Italia”. La vittoria più bella della tua carriera, quella nelle Final Eight di Firenze?: “Ogni successo ha il suo sapore e lascia dolci ricordi nella mente di coloro che lo ottengono. Ciò vale per le promozioni e per le grandi imprese. Ovvio che l’essere arrivati in vetta al cospetto delle migliori formazioni del basket italiano lascia sensazioni ancora più intense”. Quale il complimento più bello che hai ricevuto?: “Ne ho archiviati tantissimi e tutti toccanti. Direi, sintetizzando, il fatto di essere stati in grado di generare grandi emozioni in coloro che ci seguono, amano e soffrono con noi”. Cosa dovrà fare adesso la Fiat Torino per non perdere la magia?: “Ripartire con la consapevolezza di essere forte ma l’umiltà messa in campo a Firenze. Non dovrà abbassare la guardia in nessun momento e tenere altissima la concentrazione, fin dal prossimo allenamento”.
Ufficio Stampa Fiat Torino Auxilium : Roberto Bertellino – Benedetta Abbruzzese

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