Punto sul Campionato D.N.A. Gold (21° giornata)

Tutto secondo pronostico. Torino archivia senza troppe difficoltà la pratica Imola e rimane in vetta alla classifica in compagnia della sola Trento, vista la contemporanea débacle di Capo d’Orlando… Il 91-73 finale è l’esatta fotografia di una partita che ha visto Torino fare senza strafare, come probabilmente era giusto che fosse. Ancora senza Steele e con Amoroso tenuto precauzionalmente a riposo, pronto ad entrare solo in caso di necessità, la Manital ha svolto onestamente il suo compitino peccando nell’approccio, di nuovo un po’ morbido, ma dando poi lo strappo decisivo quand’era ora, prima di un secondo tempo giocato in assoluta scioltezza. E così la notizia del giorno diventano le buone indicazioni ricevute dalle seconde linee. Uno per tutti: Lorenzo Baldasso, che dopo gli 11’ giocati a Forlì è di nuovo entrato stabilmente nelle rotazioni, giocando per quasi 20’ e segnando 9 punti, frutto di un 3/6 dall’arco.

Ed è bello poter scrivere che è stata proprio la punta di diamante del vivaio torinese a dare lo strappo decisivo al match: sul 33-37, prima una bomba di Gergati e poi due triple in fila di Baldasso, seguite da un contropiede di Sandri, hanno segnato la svolta, consentendo a Torino di andare all’intervallo sul 48-38. Chiamato a dare prova di affidabilità, la guardia classe ’95 ha dunque risposto presente in entrambe le occasioni: un segnale confortante non solo per lui, ma per tutta la squadra, soprattutto in vista dei playoff. Per una domenica i protagonisti principali sono dunque stati quelli che nelle ultime domeniche, con l’esplosione di Steele e Bowers e la solidità da copertina del duo Mancinelli-Amoroso, avevano trovato meno spazio: da Gergati (18) a Wojciechowski (16), da Evangelisti (14) a un Sandri (13) ormai tassello imprescindibile per il gioco di Torino, senza comunque dimenticare un Mancinelli (10) sempre più “uomo-sistema”. Da segnalare i minuti di “garbage time” concessi al giovane Mascolo, che ha anche sfiorato il canestro mostrando un atteggiamento molto determinato, e soprattutto al lungo Simone Zanotti, che dopo un lunghissimo infortunio ha finalmente potuto esordire realizzando anche i suoi primi due punti stagionali. L’Aget Service Imola ha disputato la sua onesta partita e ha avuto il merito di crederci, arrivando anche a macinare sei lunghezze di vantaggio in apertura di partita: tuttavia senza soldi, con un roster in smobilitazione e con un distacco ormai abissale dal 14° posto salvezza, ogni speranza di rimonta è ormai pura velleità.

L’acuto più squillante di questa sesta di ritorno è arrivato dalla Tezenis Verona, che in tre giorni ha steso prima una e poi l’altra capolista: dopo Trento, anche Capo d’Orlando ha infatti ceduto al PalaOlimpia (86-82) al termine di una partita che per lunghi tratti aveva visto condurre l’Upea. Trascinata dal trio Callahan (20), Boscagin (18) e Taylor (17), la Scaligera torna dunque di prepotenza nel lotto delle “big”, lanciando un segnale di forza a tutto il campionato: ora il vero banco di prova sarà dimostrare altrettanta affidabilità anche in trasferta, dove sin qui la Tezenis ha balbettato parecchio collezionando un numero di sconfitte e di cattive prestazioni che un’aspirante alla promozione non può permettersi. Per la terza giornata consecutiva, la classifica conferma comunque che finora c’è un trio con una marcia in più: Trento-Torino-Capo d’Orlando, con le prime due che incrementano a sei punti il divario dal gruppone in seconda fila e i siciliani che, nonostante il ko di sabato, mantengono quattro lunghezze di margine. Il gruppone, dicevamo. Già, perché a quota 24 troviamo appaiate ben cinque squadre: Veroli, Verona, Barcellona, Biella e Trapani. E una di loro, se il campionato finisse oggi, sarebbe fuori dai playoff, tanto per dare l’idea di quanto si preannuncia combattuto il finale di regular season. E alle loro spalle non è che la concorrenza manchi.

L’impresa della giornata è quella dell’Angelico Biella, che ha firmato un incredibile 72-73 sul parquet di una Fmc Ferentino in rampa di lancio: sempre in netto svantaggio per tutta la partita e ancora sotto di 15 a pochi minuti dalla fine, i lanieri hanno trovato la forza di ricucire lo strappo e addirittura di piazzare il decisivo sorpasso con un canestro di Berti (15) allo scadere. Un risultato che potrebbe avere un effetto dirompente anche dal punto di vista psicologico: una grande iniezione di fiducia per Biella, reduce da un periodo di appannamento, una mazzata sui denti per Ferentino, che rischia così di compromettere la strepitosa rimonta playoff del mese di gennaio. Anche l’altra ciociara, la Gzc Veroli, ha dovuto cedere in volata (68-66), ma con tutt’altro copione: sul parquet della capolista Trento, che tra l’altro conferma un vistoso calo di prestazioni, i ragazzi di Ramondino hanno a lungo accarezzato il blitz, salvo cedere a un canestro sulla sirena di Pascolo (12). Anche la Sigma Barcellona (Young 22) ha dovuto sudare più del previsto per superare 70-66 un Credito di Romagna Forlì (appena rinforzatosi sotto canestro con Rosignoli, ex Ferentino) che si conferma un osso duro per tutti, nonostante la penultima posizione di classifica: una vittoria che serviva come il pane ai siciliani, soprattutto per il morale, dopo la bruciante scoppola del derby contro Capo d’Orlando.

Torna al successo la Lighthouse Trapani (Lowery 22), anche lei non senza fatica: i granata hanno superato 77-65 la Fileni BpA Jesi grazie ad un break finale di 11-0. I marchigiani, in piena emergenza infortuni, possono comunque trarre indicazioni confortanti da questa trasferta, in attesa dell’arrivo di Christian Di Giuliomaria: dopo due gare con Barcellona, l’ala-pivot è stata chiamata dall’Aurora per sopperire all’assenza di Mason Rocca, ma coach Coen potrà comunque contare su di lui fino a fine campionato. Alle spalle dell’ammucchiata, l’unica più immediata inseguitrice rimane Brescia con 22 punti: dopo la figuraccia dell’esonero-non-esonero di coach Martelossi, la Centrale del Latte (Giddens 30) si è presa un “brodino caldo” superando in volata 81-79 la Pallacanestro Trieste, ma rischiando davvero grosso. Due punti fondamentali per restituire fiducia alla squadra e a tutto l’ambiente e che alla fine sono arrivati, ma occorre ben altro se la Leonessa vuole ancora recitare un ruolo da protagonista nei playoff. Dietro di lei si ricompatta a quota 20 il trio Casale-Napoli-Ferentino, assolutamente intenzionato a non mollare. Impressiona in particolare il 79-58 con cui la Novipiù (Dillard 23, Jackson 15) ha asfaltato la Expert, ennesimo segnale che i rossoblù piemontesi fanno sul serio nella lotta per il settimo posto. Una legnata che fa invece tornare i partenopei con i piedi per terra, dopo quattro successi consecutivi: quattro di cui tre in casa e uno in casa della cenerentola Imola. Segno che evidentemente fuori casa coach Bianchi deve ancora trovare la quadratura del cerchio.

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