Punto sul Campionato D.N.A. Gold (24° giornata)

Se Torino cercava una bestia nera, eccola: si chiama Pallacanestro Trieste. Due partite, due sconfitte, entrambe per un solo punto, entrambe a fil di sirena…  Due sconfitte che pesano come un macigno, e non potrebbe essere altrimenti per una squadra come la Manital che punta al massimo traguardo: con tutto il rispetto per una formazione coriacea come quella giuliana, è raro che una delle candidate alla Serie A perda per strada quattro punti su quattro. Non che Torino sia finora l’unica vittima illustre al cospetto dei ragazzi di Dalmasson: altre big (Verona, Barcellona, Capo d’Orlando) ci hanno già lasciato le penne, ma nessuna delle squadre di vertice ha finora vissuto un black-out totale contro formazioni di quarta fascia.

Un handicap che la Manital rischia di pagare a caro prezzo in ottica classifica finale e quindi griglia playoff: la corsa al primo posto ora si fa assai complicata, tanto più che con Capo d’Orlando c’è già uno 0-2 nello scontro diretto e che ora la coppia Verona-Biella scalpita alle spalle di torinesi e paladini. Non manca comunque qualche recriminazione in casa gialloblù, e non solo per una partita in cui la Manital non è mai riuscita a far valere il suo tasso tecnico indiscutibilmente superiore. A 8” dalla sirena, sul 74-74, un ottimo Gergati (13) infila quella che sembra essere la bomba del +3 ma la terna arbitrale, dopo aver segnalato canestro da tre punti, fa dietrofront concedendolo solo più da due: anche guardando il replay, i dubbi rimangono. Alla ripresa del gioco Torino fa di tutto per fare fallo, Mancinelli (15) sembra anche centrare l’obiettivo, ma gli arbitri lasciano correre: Wood trova lo spazio giusto e mette la bomba che chiude la partita sul 77-76. Poi il Mancio, con 3” scarsi da giocare, tenta di replicare dalla grande distanza le magie già fatte vedere contro Casale e contro Napoli, ma niente da fare.

Ciò non toglie i grandi meriti di Trieste, che ha confermato di attraversare un ottimo momento di forma (cinque vittorie in nove giornate nel girone di ritorno, le stesse ottenute in tutto il girone d’andata). Trascinati dai suoi due americani Harris e Wood, entrambi autori di 22 punti, i padroni di casa hanno giocato una partita gagliarda centrando una vittoria tanto prestigiosa quanto preziosa, che blinda di fatto la salvezza dei giuliani. Otto punti di vantaggio su Forlì, sempre penultima, con 12 punti ancora a disposizione sono un margine che consente di guardare al finale di stagione con una certa tranquillità, tanto più che Trieste alla penultima giornata può ancora contare sullo scontro diretto casalingo contro il Credito di Romagna. Torino è stata brava a contenere i due lunghi Diliegro e Candussi, patiti parecchio all’andata, mentre non è riuscita a fare altrettanto contro i due Usa triestini: l’altra grossa pecca è stata quella di concedere troppi rimbalzi offensivi (12 contro 7). A livello di singoli, positiva la prova di Amoroso (17): chi invece è mancato all’appello è stato ancora una volta Bowers, decisamente sottotono, ma anche capitan Evangelisti, che ormai da più di un mese non riesce più a ritrovarsi. E le sue bombe, a Torino, servirebbero eccome.

Con Trento e Capo d’Orlando entrambe sconfitte, la Manital non può dunque che mangiarsi le mani, al termine di una giornata in cui aveva la ghiotta opportunità di tentare l’aggancio alla vetta, dove la situazione è rimasta tale e quale a prima. L’Aquila Basket (Triche e Pascolo 20) ha perso al fotofinish a Jesi 87-84 contro una Fileni BpA (Maggioli 19, Migliori 18) che al PalaTriccoli conferma il suo ruolino di marcia da squadra di vertice: una vittoria pesantissima per i marchigiani, ora a +6 su Forlì e anche loro con la salvezza ormai a portata di mano. Sconfitta in volata anche per l’Upea (Mays e Nicevic 22), battuta a Napoli dall’Expert per 92-88: spinti da Malaventura (23) e Ceron (21), i partenopei hanno conquistato una vittoria fondamentale per poter continuare a credere nei playoff. Missione difficile, ma senza questi due punti sarebbe diventata impossibile. Ora il settimo posto rimane a quattro punti: si può ancora fare, tanto più che l’Expert ha lo scontro diretto a favore con Trapani e dovrà ospitare Brescia e Ferentino, con cui ha già vinto in trasferta; l’unica squadra con cui a oggi è sotto è Veroli.

Il trio di fuggitive inizia dunque a sentire il fiato sul collo di Verona e Biella, a quota 30, entrambe in striscia da cinque gare e con il morale alle stelle. Alla Tezenis (Smith, Taylor e Callahan 17) è toccato l’ingrato compito di decretare la matematica retrocessione dell’Aget Service Imola, che se non altro è riuscita ad uscire dal campo con l’onore delle armi: dopo un campionato vissuto a suon di ventelli e trentelli presi un po’ da tutte le avversarie, i romagnoli (Niles 33) hanno tenuto in apprensione i veneti fino alla fine perdendo soltanto di sette (76-83) e rendendo così un briciolo più dignitosa la giornata del “de profundis”. L’Angelico, invece, continua a sorprendere: nonostante l’infortunio a Laganà, per altro ben rimpiazzato da Bloise (9 punti in 23’ d’utilizzo), i lanieri (Voskuil 33) hanno fatto secca anche la corazzata Sigma Barcellona con un perentorio 86-73 che ribalta anche la differenza canestri nello scontro diretto. Biella, partita per salvarsi con una squadra giovane e talentuosa, ha il contagiri a mille e da qui in avanti, con i playoff a portata di mano, potrà solo togliersi altre soddisfazioni, diventando un pericolosissimo cliente per chiunque. Per Barcellona invece, che insegue a quota 28, anzitutto in termini di consapevolezza per una squadra che, nonostante la cura Calvani, sembra non aver ancora trovato la propria identità, al netto delle non perfette condizioni fisiche di alcuni suoi uomini e dei problemi d’amalgama incontrati nel girone d’andata. È al PalAlberti che finora la Sigma ha toppato: il record fuori casa è pari a quello di Torino e Capo d’Orlando (6-6), mentre in casa sconta un 8-4 che la mette sullo stesso livello di Casale e Napoli.

Barcellona non può comunque non guardarsi ancora alle spalle, avendo solo due lunghezze di vantaggio sul duo Veroli-Trapani che insegue a quota 26. La Gzc ha interrotto la sua serie negativa tornando al successo contro Forlì con un netto 76-60: una vittoria di squadra (Samuels 15 più altri quattro in doppia cifra) che rilancia le quotazioni dei ciociari e condanna di fatto Forlì ad una retrocessione che pare ormai irreversibile. Con sei lunghezze di ritardo da Jesi, il Credito di Romagna ha ormai un piede nella fossa. Restano due elementi a cui appigliarsi: un calendario che nelle ultime sei giornate vedrà i forlivesi giocare quattro volte in casa, e si sa che al PalaCredito è dura per tutti, e lo scontro diretto a favore contro i marchigiani. Basterebbe agganciarli per essere comunque davanti: non impossibile, ma certo molto, molto difficile. La Lighthouse, dopo aver condotto per tutta la partita con distacchi anche ampi, ha invece dovuto patire le pene dell’inferno nel finale per avere ragione di Casale. Finale 77-73: Trapani (Lowery 20) mette così un altro mattoncino fondamentale nella sua corsa playoff (oggi, in virtù del 2-0 su Veroli, il settimo e ultimo posto disponibile sarebbe suo).

Per la Novipiù, invece, un ko che stronca in modo quasi irrimediabile qualsiasi sogno di gloria. I punti di ritardo dalla zona playoff sono sempre quattro come per Napoli, ma gli scontri diretti sono un vero disastro: 0-2 con Veroli, 0-2 con Trapani, anche se deve ancora giocare con Brescia a Ferentino partendo dalle vittorie dell’andata. L’ultima spiaggia che Casale non ha saputo sfruttare l’ha invece sfruttata proprio Ferentino, che nell’altro scontro diretto di giornata ha fatto il colpaccio (75-90) in casa di una Centrale del Latte che ha palesato nuovamente tutte le sue difficoltà. Pazza squadra questa Fmc (Green 26, Garri 23), sempre più pericolosissima mina vagante: nel girone di ritorno viaggia al ritmo delle prime della classe (6 vinte-3 perse come Trento, Torino, Capo d’Orlando, Barcellona, solo Verona ha fatto meglio con 7-2) e  nelle ultime quattro uscite ha sempre vinto in trasferta e sempre perso in casa. Fa e disfa, ma è sempre lì. Se avesse perso domenica, anche la Fmc avrebbe potuto dire quasi addio al sogno playoff: così, invece, aggancia Brescia a quota 24 ribaltando anche la differenza canestri, e non dimentichiamo che i granata di Gramenzi hanno dalla loro anche un prezioso 2-0 con Veroli e all’andata hanno sbancato Trapani, che proprio domenica arriverò al PonteGrande per una sfida che sa già di spareggio playoff.

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