PIRAMIS TORINO AD UN PASSO DAL SOGNO

Oltre 50 anni di storia in 40 minuti. Forzatura ? Forse, ma neanche poi tanto se si pensa che mai finora la Pallacanestro Torino era arrivata tanto vicina ad una finale per salire nella massima serie… Che poi, se raggiunta, sarebbe addirittura una doppia chance di promozione, visto che la perdente della sfida playoff della Conference Nord andrà poi a spareggiare con la perdente della serie playoff della Conference Sud, con in palio un altro posto in serie A. In soldoni 3 delle 4 finaliste saliranno, ed entrare nella quaterna…

Già così coach Lele Petrachi e le sue ragazze hanno scritto un pagina indimenticabile del lunghissimo racconto societario, e non solo, ma, dopo la vittoria in gara1 a Sesto San Giovanni, al varco rappresentato dal match di ritorno di mercoledì sera al PalaCUS di via Panetti (ore 21) non ci sarà ad aspettarle soltanto il Geas, bensì un città intera in trepidante attesa del ritorno a tanti anni di distanza nell’olimpo del basket nazionale.

Una motivazione in più per la Piramis per fare di tutto per chiudere in due partite la serie con le lombarde. Non sarà facile, e nessuno se lo nasconde, ma oggi con le spalle al muro c’è il Geas, e non è un caso: ‘Sabato scorso in gara1 abbiamo fatto una impresa, sopratutto abbiamo vinto in casa della più seria pretendente alla promozione giocando una partita vera in cui il risultato contava e non poco – dice il team manager torinese Maurizio Salvini -. L’euforia per vittorie così è subito tanta, ma siamo ritornati in fretta tutti con i piedi per terra, perché sappiamo che la sfida è tutt’altro che finita, anzi: ora abbiamo una possibilità in più rispetto a venerdì scorso, stop’.

‘A settembre siamo partiti costruendo una squadra in maniera oculata, andando ad inserire atlete nei ‘buchi’ che erano rimasti vuoti e l’obiettivo era di fare un campionato per salvarci. La squadra ha dimostrato un carattere e una forza che raramente mi è capitato di vedere. Abbiamo vinto sia in campo che contro la sfortuna portatrice di infortuni. Ora siamo qua, a giocarci una semifinale da sogno’.

‘Ammetto che sabato dopo il suono della sirena che sanciva la fine dell’incontro, mi sono commosso, come mi ero commosso a Genova lo scorso anno – aggiunge Salvini -. È vero, bisogna commuoversi per cose più serie, però ero strafelice per tutte le ragazze, sia quelle che hanno giocato sia quelle che ci hanno seguito nella trasferta, ma anche e soprattutto per Lele, Beppe, Mara e anche per quelli che in silenzio hanno operato per arrivare a domani sera. Cerchiamo di essere in tanti e di fare tifo, questa Piramis lo merita, davvero e fino in fondo. Buona partita a tutti’.

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