Under 17 regionale, seconda fase. Sat 5Pari-Mondovì 77-47

Sono tornati. Perché presi due schiaffi, può capitare di riflettere, o di avere una voglia tale da indurti pensare. Poi però cedi, all’indole. Alla necessità irrazionale di essere te stesso. Libero davvero, soltanto se corri. Sono tornati. S’incasino e fanno casino, così prima affondano, poi coinvolgono e disorientano, destabilizzano, destrutturano chi è di fronte. Tolgono certezze. Suonano hip hop, ma è una jam session. Ognuno va per conto suo, ma su un canovaccio preciso, per quanto stringato. Sono tornati, prevedibili nella loro imprevedibilità.

Lo sai che sarà così, mentre li vedi giocare 5 minuti in paradiso, sino al 19-4. Un’onda costruita su 6 canestri in fila, senza errori. Che travolge. I primi tre palloni altrui, rubati. Le mani veloci come il pensiero, o meglio l’intuito. 19-4, sospinti dal vento di Irrera e Barresi e Ferrara. Solo allora gli otto venuti da Mondovì provano a mettere una pezza. E loro, i ragazzi terribili della 5Pari, allora danno una mano. Guardano la luna, a quella tendono per specchiarsi. S’inchiodano. Non trovando un’immagine che li definisca. Concedono rimbalzi al maggior ordine rivale. Lasciano arrivare la palla in area. Subiscono. Non trovano  antidoti immediati. Devono trovare una strada. La loro. La individuano nell’intervallo. Chissà che parole avrà sussurato loro Vittorio Boffito. Fatto è che al rientro sul 33-27, la difesa si nutre di aggressività, quasi ferina. E d’incanto, il canestro è grande come una vasca da bagno. E dentro vi piovono triple, tre di seguito di Barresi, Ferrara, Migliori. Prende il sopravvento l’energia, come quella sincopata di Trabaldo, il ragazzo che dondola per darsi ritmo. Quando a questi si aggiunge la presenza silente quanto immanente di Balma, Mondovì è sommersa in acque troppo profonde da risalire. Se i ragazzi terribili non decidessero di sparare a quella luna prima guardata, prendendola pochissimo, Mondovì sarebbe risucchiata nella fossa delle Marianne. Ma le vie d’ingresso all’area 5Pari sono ormai spiragli, bui. E se ti addentri trovi lupi che saltano e azzannano (Barresi), o quell’apparente bravo ragazzo più giovane eppure più compassato degli altri. Nic Migliori, alla miglior partita della vita. Mica per i 10 punti e nemmeno per le 3 stoppate. Ma per aver interiorizzato quell’agressività è che è Dna 5Pari. Tanto da prendere – finalmente – iniziative che non siano una tripla piedi per terra. Tipo invece attaccare l’area altrui e chiudere con un gancetto. Qui e ora non si esegue e tantomeno si sa gestire perché, baby, we were Born To Run. E mentre canticchi dentro di te i versi del Boss, pensi non sia un caso se Barresi è entrato in palestra in skateboard. E non è un caso, anzi, è il Caso atteso, che quando tutto è finito e potrebbe godersela, lui si prenda con un avversario. I ragazzi terribili sguazzano nel caos anche perché di solito ingenui. Ma per ora sanno vivere solo così, sanno infischiarsene solo così, con quell’aria marziana di Giorgio (Ferrara). Sanno ridere solo così, tutti assieme prima o poi in panchina. Finisce 77-47.

Mercoledì il ritorno a Mondovì.

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