Forni: “Siamo consapevoli di essere sulla strada giusta”

Giunti ad un terzo del campionato, la Manital è stabilmente in seconda posizione in compagnia di Brescia: dopo un inizio non semplice, la squadra di coach Luca Bechi ha trovato la quadratura necessaria per inanellare 7 vittorie nelle ultime 8 partite disputate. Per tracciare un bilancio abbiamo intervistato il presidente della PMS Torino, Antonio Forni, per cercare di capire anche i sentimenti che animano l’ambiente torinese nella corsa alla vetta della classifica.

– Presidente Forni, dopo un inizio costellato di infortuni, in campo e fuori tra blackout e turni infrasettimanali, sembra che la situazione stia tornando alla normalità. E, bisogna ammetterlo, il suo vaticinio sulle qualità della squadra, espresso nell’intervista di inizio stagione, è stato confermato dai fatti: che voto si sente di dare alla Manital fino ad oggi?
“Sicuramente chirurgia e burocrazia non hanno agevolato la nostra partenza di campionato. Nessuna ricerca di responsabilità. Ma obiettiva constatazione: da un lato non abbiamo mai potuto schierare finora la nostra formazione al completo, dall’altro quest’anno dobbiamo spesso fare a meno della nostra Casa-Madre per le esigenze di Torino Capitale Europea dello Sport: Lontano dal PalaRuffini per i primi 3 turni, con una lunga pausa di gioco, poi il ritmo forsennato delle 5 gare in due settimane. Tuttora con allenamenti da nomadi…da un palazzetto all’altro.
Non mi sembra sotto questo aspetto che la situazione sia tornata alla normalità…Per fortuna Squadra e Staff tecnico hanno sopperito con grande spirito di abnegazione e grande professionalità alle problematiche mediche ed amministrative: già per questo atteggiamento meritano il massimo dei voti”.

– Nelle prime giornate di campionato Berry aveva destato qualche perplessità, certamente non in chi lo vede allenarsi duramente ogni giorno: poi, all’improvviso, il “boom” del rookie americano. Sono la pazienza e la serenità le armi vincenti nello sport?
“Certamente. E aggiungerei anche l’assenza di condizionamenti esterni, di qualsiasi tipo, economico, politico, mediatico nell’elaborazione delle strategie e nella scelta degli uomini ai quali affidare, ai vari livelli, l’attuazione del progetto.
Il caso Berry è emblematico: non pochi avevano sollevato forti perplessità sin dalla pre-season, senza considerare che un rookie per quanto talento abbia ha tempi di adattamento generalmente più lunghi degli altri giocatori. L’ambiente societario, a partire dallo spogliatoio, ha mostrato grande serenità e compattezza”.

– Gli infortuni non hanno mai permesso alla Manital di schierare la squadra studiata in estate, ciò nonostante un po’ alla volta si è arrivati in seconda posizione: soddisfatto della risposta della squadra?
“Ampiamente. Al di là dei fattori imprevisti che hanno rallentato la nostra partenza, avevamo più volte ribadito in estate che il livello qualitativo del campionato quest’anno sarebbe stato ancora più alto della scorsa stagione. Per questo abbiamo cercato di allestire una squadra ancora più equilibrata, esperta, talentuosa, pur contenendo i costi, dando all’esterno l’immagine di una società seria, non spendacciona, ma puntuale nei pagamenti”.

– Quale giocatore ha confermato le sue aspettative e quale, invece, l’ha particolarmente sorpresa?
“Non vorrei sembrare retorico o poco sincero, ma tutti hanno confermato le mie aspettative. Intendiamoci: ci sono ancora ampi margini di miglioramento per quanto concerne i risultati in campo, specialmente per qualcuno. Ma come Presidente devo giudicare la mentalità ed il grado di impegno: sotto quest’aspetto posso dire che non ho dubbi nel ritenere questa squadra la migliore in assoluto per solidità e compattezza, ma anche per motivazione e dedizione. Merito dei giocatori, ma merito anche di chi ha saputo assemblarla in estate pezzo dopo pezzo, in armonia tra di loro e con gli elementi già presenti nel roster , e poi giorno dopo giorno con il lavoro quotidiano in allenamento”.

– L’impressione è che il potenziale della squadra stia affiorando partita dopo partita: come vede il 2015 del basket in gialloblù?
“Siamo consapevoli di essere sulla strada giusta. L’obiettivo è quello di riuscire a mettere tutti i giocatori in grado di esprimere la loro classe ed esperienza. Nelle ultime partite abbiamo mostrato un basket concreto, ancor più solido che spettacolare, decisi in difesa e nell’interdizione, corali in attacco, con cinque giocatori sempre in doppia cifra, una buona regia e tanta intensità. Non posso che essere ottimista per il 2015. A patto di conservare sempre la massima umiltà. Non siamo perfetti, ma dobbiamo tendere alla perfezione, sempre, in ogni occasione, in partita come in allenamento”.

– Sappiamo che è un grande appassionato di sport e di pallacanestro in particolare. Oltre a Torino, il suo grande amore, quale squadra le piace e che giocatore avversario stima particolarmente?
“Amo la Pallacanestro per la semplice ragione che è lo sport più bello e spettacolare in assoluto. Pur nutrendo il massimo rispetto per tutti gli altri sport, sono convinto che nessun evento sportivo possa suscitare emozioni ed essere avvincente come un match di basket. Tifo per Torino ma naturalmente anche per la crescita dell’intero Movimento. Nel nostro campionato mi piace Napoli ed in particolare Brooks”.

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